La potatura della vite va
effettuata dopo la caduta delle foglie, ma va rimandata nelle zone
caratterizzate da inverni molto freddi
Prima di iniziare la potatura della vite è necessario attendere la caduta delle foglie, allo scopo di garantire il massimo accumulo di sostanze di riserva nei tralci, nel fusto e nelle radici.
Al Nord e nelle zone soggette a periodi di basse temperature invernali (inferiori a –7, –8 °C), è consigliabile potare dopo il periodo di maggiore freddo (da metà gennaio in poi). In tutti gli altri casi la potatura può iniziare già in autunno; in particolare possono essere potati in questo periodo i vigneti per i quali sono minori i rischi di danni da freddo, quali:
- i vigneti situati in collina;
- i vigneti delle zone con clima invernale mite e con bassi rischi di gelate primaverili;
- i vitigni a maturazione precoce (Pinot, Chardonnay, Sauvignon bianco, ecc.), il cui legno è in genere già perfettamente maturo e quindi resiste meglio ai rigori invernali;
- i vitigni a maturazione medio-tardiva (i più diffusi), che in annate con produzione non eccessiva e con vendemmia precoce (per esempio del 2015) si preparano meglio all’inverno;
- i vigneti allevati a spalliera bassa (Guyot, cordone speronato), di età superiore ai 5-6 anni, meno soggetti alle basse temperature rispetto alle forme di allevamento alte (Sylvoz, Casarsa, pergole, ecc.).
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