giovedì 2 giugno 2016

La qualità dei prodotti

Il fattore qualitativo assume una crescente importanza nella commercializzazione dei prodotti agricoli. Una buona qualità dei prodotti è divenuta un requisito fondamentale soprattutto per gli alimenti più costosi. Nei Paesi economicamente più sviluppati, inoltre, grazie all'aumento del reddito e alla disponibilità di un grande numero di derrate alimentari diverse, le scelte del consumatore si orientano sempre più verso i prodotti che presentano le migliori caratteristiche qualitative. 
I contratti di mercato per la commercializzazione dei prodotti agricoli e le norme legislative stesse in materia si stanno progressivamente adeguando a questa mutata sensibilità dei consumatori. Vengono infati richieste per i prodotti destinati all'alimentazione (ma non solo per questi) sempre maggiori garanzie in merito alla loro qualità e al tipo di processi di lavorazione che hanno subito, oltre a un'informazione migliore sulle caratteristiche del prodotto stesso riportate sulle etichette (peso netto, effettivo valore nutritivo, presenza di addittivi, ecc.).
Fino a pochi decenni fa le filiere di produzione di molti prodotti alimentari erano "filiere corte", le piante coltivate o gli animali allevati vnivano consumati nell'ambito di territori ristretti, in tempi molto brevi o addirittura nello stesso hucleo famigliare. In generale, oggi la filiera produttiva di un alimento vegetale o animale è molto più lunga e complessa. 
Una filiera agroalimentare è l'insieme di tutti i passaggi, in ordine cronologico, che portano un prodotto alimentare dal campo al piatto, e che comprende tutti i processi di trasformazione, conservazione e trasporto. Ad esempio, la filiera dei cereali e dei derivati, la filiera del vino ecc. rappresentano il percorso che un prodotto alimentare compie dalle materie prime fino ai prodotti finiti, cioè quello che mangiamo.
Prima di arrivare sulla tavola del consumatore, gli alimenti subiscono una serie di trattameti e di processi tecnologici che ne consentono una maggiore conservazione, una migliore trasportabilità, un più facile e conveniente utilizzo. Gli alimenti finiti, inoltre, sono sempre più spesso composti da materie prime di diversa natura (per esempio piatti pronti precucinati surgelati) e sono prodotti tramite processi tecnologici sempre più complessi e sofisticati. 
Il concetto di qualità di un prodotto alimentare non è univoco, ma comprende diversi aspetti quali la sicureza igienico-sanitaria, le caratteristiche sensoriali, le propietà nutrizionali, le caratteristiche tecnologiche ecc. 

La qualità igienico-sanitaria: riguarda la salubrità di un alimento ed è un prerequisito indispensabile il cui rispetto è obbligatorio per legge secondo le norme contenute dei Regolamenti EU 852, 853 e 854/2004 ("pacchetto igiene"): coincide con la sicurezza alimentare. Il prodotto alimentare non deve contenere contaminanti, cioè microrganismi patogeni, elementi tossicim sostanze o corpi estranei che possono arrecare danno alla salute di chi consuma o manipola l'alimento. La contaminazione degli alimenti è lo stato potenziale o accertato che compromette la salubrità di un alimento e quindi la salute del consumatore. La contaminazione può essere di natura: 
- fisica: è dovuta alla presenza di corpi estranei, a pH temperatura differenti dalle condizioni ottimali;
- chimicha: è determinata da residui di pesticidi, metalli pesanti, oli mineali, sanificanti (detergenti e disinfettanti);
- biologica: è causata dalla presenza e dalla proliferazione di batteri patogeni, micotossine, virus. 
La qualità igenico-sanitaria può essere determinats solo in seguito ad analisi condotto sui processi e sui prodotti e la prevenzione degli eventuali danni si attua mettendo in atto un sistema di autocontrollo da parte delle azinde produttrici, attuato secondo il metodo HACCP (Hazard Analysis Crtrical Control Point). Il consumatore non è in grado in genre di riconoscere qusta qualità se non quando manca, e subisce le conseguenza delle contaminazioni. 

La qualità nutrizionale: dipende dalle caratteristiche di ciascun alimento e si identifica co il contenuto dei principi alimentari, cioè i carboidrati, i grassi, le proteine, le fibre, le vitamine e i sali minerali. La qualità nutrizionale può essere determinata in seguito ad analisi specifiche degli alimenti per determinarne la composizione. Il consumatore può riconoscere questa qualità analizzando le etichette, laddove è riportata l'etichettatura nutrizionale. Confrontando le etichette e/o le tabelle di composizione possiamo distinguere gli alimenti che possiedono un'elevata o una scarsa qualità nutrizionale.

La qualità sensoriale: riguarda le caratteristiche di gusto, di aroma (caratteri organolettici), di colore, di aspetto, di consistenza, cioè quelle percepibili con i sensi. La qualità sensoriale è quella che più facilemente viene percepita dal consumatore, piochè è facile da controllare personalmente e comprende tutte quelle caratteristiche che ci forniscono direttamente un indice di gradibilità di ciò che stiamo consumando. 

La qualità tecnologica: è legata al processo di trasformazione delle materie prime e alle caratteristiche di comodità, conservabilità degli alimenti e dei materiali di confezionamento. Può influenzare positivamente o negativamete le caratteristiche igienico-sanitarie, le proprietà nutrizionali e le caratteristiche secondarie dell'alimento stesso. Per esempio: 
- se il latte subisce un rpocesso di pastorizzazione a temperature inferiori rispetto a quelle previste può rappresentare un rischio di tipo igienico-sanitario; 
- se il gelato viene trasportato a temperature superiori rispetto a quelle previste perde le caratteristiche di consistenza che ci aspettiamo;
- se una pasta viene prodotta con farine di grano tenero tiene meno la cottura rispetto a quella fatta con il grano duro.

domenica 10 aprile 2016

La pedogenesi

Il lungo processo che porta alla formazione del terreno si chiama pedogenesi. La durata di questo processo è talmente lunga (supera in molti casi i 500.000 anni) che il terreno stesso viene considerato una risorsa non rinnovabile; perciò è necessario difenderlo dalla degradazione fisica e mantenere intatta la sua fertilità chimica e biologica.
La fertilità di un terreno è l'insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche che lo rendono adatto a sostenere una copertura vegetale, fornendo a essa ancoraggio e nutrizione.
La pedogenesi si suddivide in un flusso e in un ciclo.

FLUSSO DELLA PEDOGENESI. La roccia madre subisce due tipi di trasformazione: nelle prime fasi prevale la disgreagione fisico-meccanica, operata da diversi agenti, che la trasformano in detriti di dimensioni più piccole, come sassi, ciottoli, ghiaia. Nelle ultime fasi prevale la decomposizione chimica e biochimica dei microrganismi del terreno, che trasforma i detriti in composti minerali solubili. Questi ultimi possono essere in parte persi perchè percolano in profondità (lisciviazione), dove non possono più essere raggiunti dalle radici delle piante, oppure perchè vengono asportati dall'erosione superficiale dovuta all'acqua e/o al vento.

CICLO DELLA PEDOGENESI. I composti minerali solubili sono il punto di partenza di un complesso ciclo di trasformazioni: da essi infatti trae nutrimento la copertura vegetale, che produce la sostanza organica di cui si nutrono gli animali. La sostanza organica, sotto forma di residui vegetali e spoglie animali, viene poi mineralizzata dai decompositori presenti nel terreno, ritornando così all'inizio del ciclo.
L'humificazione è il processo di formazione dell'humus, complesso di sostanze organich in via di lenta e continua mineralizzazione, la cui presenza nel terreno assicura un regolare rifornimento di sostanze nutritive alle piante e agli altri organismi autotrofi. Oltre a questa fondamentale funzione di "serbatoio" di sostanze nutritive per le piante, l'humus, grazie alle sue proprietà colloidali, contribuisce a mantenere stabile la struttura del terreno ed esercita un notevole "potere tampone" sul pH, limitando le sue variazioni.
La mineralizzazione della sostanza organica è il processo di trasformazione delle sostanze organiche in composti minerali solubili, operato da molti microrganismi che vivono nel suolo.

AGENTI DELLA DISGREGAZIONE FISICO-MECCANICA
Acqua corrente: trasporto verso valle di materiale più fine.
Vento: corrosione, causata dalle particelle solide trasportate (sabbia, sali, ghiaccio).
Crioclastismo: disgregazione dovuta al congelamento dell'acqua presente nelle fessure delle rocce, che esercita pressioni elevate sulle pareti.
Termoclastismo: disgregazione dovuta al diverso coefficiente di dilatazione termica dei minerali che agisce in presenza di forti escursioni termiche giornaliere e stagionali.
Alternanza di periodi di inumidimento e essiccazione: si verifica in particolare nelle rocce argillose, che aumentano di volume durante i periodi di inumidimento e si riducono di volume durante quelli di essiccazione. Questo fenomeno causa delle tensioni interne alla massa rocciosa e contribuisce alla loro disgregazione.
Radici delle piante: si infiltrano nelle fessure delle rocce, provocano con la loro crescita primaria (in lunghezza) e secondaria (in spessore) la rottura e la disgregazione delle masse rocciose, a causa delle pressioni molto elevate che esse esercitano.

Il profilo verticale del terreno

Il profilo verticale del terreno si compone di diversi strati sovrapposti, detti orizzonti.
  • Il suolo, la parte esplorata dalle radici delle piante, nella quale operano i microrganismi. Esso comprende gli orizzonti superiori e viene ulteriormente suddiviso in:
- strato attivo, che ha una profondità pari a quella dell'aratura (strato arabile); in questo strato si trovano i microrganismi aerobi e la parte assorbente delle radici delle piante;
- strato inerte, collocato immediatamente al di sotto del precedente; in esso si accumulano i composti minerali che vengono lisciviati dallo strato attivo a opera di H2O.
  • Il sottosuolo, che comprende gli orizzonti inferiori, distinti in:
-  substrato pedogenetico alterato, in via di decomposizione; da un punto di vista agronomico ha un'importanza limitata se è pittosto profondo, mentre assume un maggior interesse se è particolarmente vicino alla superficie;
- la roccia madre, che rappresenta il substrato che non è stato ancora alterato dagli agenti della pedogenesi.

Coniglio: la corretta tecnica di svezzamento

L'allevamento della gallina ovaiola