Il lungo processo che porta alla formazione del terreno si chiama pedogenesi. La durata di questo processo è talmente lunga (supera in molti casi i 500.000 anni) che il terreno stesso viene considerato una risorsa non rinnovabile; perciò è necessario difenderlo dalla degradazione fisica e mantenere intatta la sua fertilità chimica e biologica.
La fertilità di un terreno è l'insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche che lo rendono adatto a sostenere una copertura vegetale, fornendo a essa ancoraggio e nutrizione.
La pedogenesi si suddivide in un flusso e in un ciclo.
FLUSSO DELLA PEDOGENESI. La roccia madre subisce due tipi di trasformazione: nelle prime fasi prevale la disgreagione fisico-meccanica, operata da diversi agenti, che la trasformano in detriti di dimensioni più piccole, come sassi, ciottoli, ghiaia. Nelle ultime fasi prevale la decomposizione chimica e biochimica dei microrganismi del terreno, che trasforma i detriti in composti minerali solubili. Questi ultimi possono essere in parte persi perchè percolano in profondità (lisciviazione), dove non possono più essere raggiunti dalle radici delle piante, oppure perchè vengono asportati dall'erosione superficiale dovuta all'acqua e/o al vento.
CICLO DELLA PEDOGENESI. I composti minerali solubili sono il punto di partenza di un complesso ciclo di trasformazioni: da essi infatti trae nutrimento la copertura vegetale, che produce la sostanza organica di cui si nutrono gli animali. La sostanza organica, sotto forma di residui vegetali e spoglie animali, viene poi mineralizzata dai decompositori presenti nel terreno, ritornando così all'inizio del ciclo.
L'humificazione è il processo di formazione dell'humus, complesso di sostanze organich in via di lenta e continua mineralizzazione, la cui presenza nel terreno assicura un regolare rifornimento di sostanze nutritive alle piante e agli altri organismi autotrofi. Oltre a questa fondamentale funzione di "serbatoio" di sostanze nutritive per le piante, l'humus, grazie alle sue proprietà colloidali, contribuisce a mantenere stabile la struttura del terreno ed esercita un notevole "potere tampone" sul pH, limitando le sue variazioni.
La mineralizzazione della sostanza organica è il processo di trasformazione delle sostanze organiche in composti minerali solubili, operato da molti microrganismi che vivono nel suolo.
AGENTI DELLA DISGREGAZIONE FISICO-MECCANICA
Acqua corrente: trasporto verso valle di materiale più fine.
Vento: corrosione, causata dalle particelle solide trasportate (sabbia, sali, ghiaccio).
Crioclastismo: disgregazione dovuta al congelamento dell'acqua presente nelle fessure delle rocce, che esercita pressioni elevate sulle pareti.
Termoclastismo: disgregazione dovuta al diverso coefficiente di dilatazione termica dei minerali che agisce in presenza di forti escursioni termiche giornaliere e stagionali.
Alternanza di periodi di inumidimento e essiccazione: si verifica in particolare nelle rocce argillose, che aumentano di volume durante i periodi di inumidimento e si riducono di volume durante quelli di essiccazione. Questo fenomeno causa delle tensioni interne alla massa rocciosa e contribuisce alla loro disgregazione.
Radici delle piante: si infiltrano nelle fessure delle rocce, provocano con la loro crescita primaria (in lunghezza) e secondaria (in spessore) la rottura e la disgregazione delle masse rocciose, a causa delle pressioni molto elevate che esse esercitano.
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