Asparago - Asparagus officinalis L.
Asparago -
Asparagus officinalis L.
Atlante delle coltivazioni erbacee - Piante da tubero e orticole
Famiglia: Liliaceae
Specie:
Asparagus officinalis L.
Francese: Asperge; Inglese: Asparagus; Spagnolo: Esparrago; Tedesco: Spargel.
Origine e diffusione
L'Asparago è una pianta erbacea perenne forse originaria della
Mesopotamia. L'interesse per questa pianta come ortaggio risale
all'antichità, ma sembra che solo verso la fine del Medio Evo abbia
avuto inizio la sua coltivazione su larga scala. Con la scoperta del
Nuovo Mondo anche l'asparago varcò l'oceano e trovò nuovi terreni idonei
alla sua coltivazione. A livello mondiale i maggiori produttori sono
Cina, Perù, Messico, Stati Uniti e Sudafrica; in Europa Spagna, Francia,
Germania e Italia, che presenta le maggiori rese unitarie.
La tradizione mediterranea preferisce asparagi verdi, mentre
nell’Europa del Nord e anche nel Veneto domina la preferenza per i
turioni bianchi. La parte commestibile della pianta è il “turione” che
possiede proprietà diuretiche e lassative.
Caratteri botanici
L'asparago appartiene alla famiglia delle Liliaceae, genere
Asparagus, cui sono ascritte oltre 240 specie, tra cui la officinalis L.
L'apparato radicale è costituito da due tipi di radici:
- Principali: disposte a raggiera sulla "corona", carnose,
cilindriche, prime di ramificazioni e ad accrescimento indefinito;
possono raggiungere notevoli profondità e fungono da organo di riserva;
se una radice principale viene tagliata non ramifica più e, per la
difficoltà di cicatrizzare, tende a marcire.
- Secondarie: fibrose e più sottili, sono presenti lungo le radici
principali e specialmente nella parte terminale e hanno funzione di
assorbimento.
L'asparago è una pianta dioica e l'impollinazione avviene ad opera
di insetti. In alcuni casi le piante maschili presentano fiori
ermafroditi in grado di fruttificare. I fiori sono posti in posizione
ascellare, solitari, piccoli, giallo-verdastri. Dalla fecondazione si
formano delle bacche globose (grandi come un pisello) che mature si
presentano di color rosso vermiglio, contenenti 3-6 piccoli semi neri e
duri (1.000 = 20 g.).
La pianta maschile è più vigorosa, precoce e produttiva rispetto a quella femminile, ma produce turioni più sottili.
Il turione: germoglio "carnoso" di taglie differenti.
I turioni iniziano ad accrescersi ed a svilupparsi alla fine dell'
inverno, quando la temperatura è in aumento, cioè quando si arriva a
circa 10°C, perché in queste condizioni comincia ad esserci una forte
migrazione di sostanze nutritive che vanno dalle radici alle gemme (i
turioni).
Fuoriuscito dal terreno il turione si presenta con una forma
allungata, più o meno spessa, e con la presenza di alcune foglioline
caratterizzate dalla forma a scaglie.
Quando il turione non è ancora spuntato dal terreno esso è bianco,
tozzo, con l' apice tondeggiante, mentre quando esce dalla terra
diventa sempre più rosato fino a diventare violaceo e poi verde per
effetto della fotosintesi.
Tecnica colturale
Il ciclo dell'asparago presenta le seguenti fasi:
- allevamento (primi due anni), caratterizzato da un forte sviluppo vegetativo;
- produttività crescente (terzo e quarto anno) che corrisponde ai primi due anni di raccolta;
- produttività stabile (quarto e dodicesimo anno);
- produttività decrescente (dodicesimo e ventesimo anno).
L'asparago, per la sua permanenza nel terreno per più anni, non
può essere inserito in una normale rotazione agraria, ma deve essere
coltivato fuori rotazione; è considerato, comunque, una pianta
miglioratrice per le profonde lavorazioni di cui necessità all'impianto,
per le abbondanti concimazioni organiche e le ripetute sarchiature che
richiede. Non è consigliabile far seguire l'asparago a se stesso, così
come alla patata, alla medica, alla carota e alla barbabietola da
zucchero, a causa dei violenti attacchi di rizottoniosi che si possono
verificare in seguito; come colture precedenti sono da preferirsi i
cereali vernini o anche il mais.
Preparazione del terreno
Va effettuata in autunno o, al massimo, nell'inverno precedente
l'impianto dell'asparagiaia. La lavorazione fondamentale è un'aratura a
profondità di circa 60 cm. Con questa lavorazione viene incorporata
anche la concimazione di fondo a base di sostanza organica (fino a 500
q.li/ha) e fertilizzanti.
Successivamente si provvede ad erpicare e pareggiare la superficie
del suolo; quando si attua l' impianto vengono aperte fosse parallele
profonde 20-30 cm e larghe 50-70 cm, alternate a strisce della larghezza
di 1-2 m dove viene accumulato il terreno rimosso.
Impianto dell'asparagiaia
L'impianto dell'asparagiaia può essere effettuato ricorrendo a diversi materiali, e precisamente:
- seme: la semina diretta è poco utilizzata in Italia in quanto il
seme deve essere posto a una limitata profondità (1-2 cm) e in seguito
il rizoma affiora velocemente dal terreno, con effetti negativi
facilmente evidenziabili;
- zampe di uno o due anni: sono il materiale cui si ricorre nella
tecnica tradizionale; le zampe possono essere messe a dimora sia in
autunno, che all' inizio della primavera. Per la messa a dimora si deve
creare sul fondo delle fosse un cuscinetto di letame, a sua volta
coperto da un sottile strato di terra (2-3 cm), su cui vengono poste le
zampe. Successivamente queste ultime vanno coperte con uno strato di
terra fine (3-4 cm).
- plantule in cubetto dell'età di 60-70 giorni: è una tecnica cui
si ricorre sempre più frequentemente negli ultimi anni. Per ottenere
tale materiale si effettua la semina a 1-2 cm di profondità, in cubetti
con un substrato pressato o in alveoli di polistirolo, e si mettono i
contenitori a germinare a una temperatura di 24°C e a un'elevata umidità
atmosferica. Dopo circa 12-18 giorni si ha la germinazione e dopo circa
2 mesi le piantine sono pronte per essere trapiantate in pieno campo. I
vantaggi sono: elevata percentuale di attecchimento, riduzione della
quantità di seme impiegato che rende più economico il ricorso a seme più
costoso, contenimento dei costi d'impianto grazie all'uso di
trapiantatrici meccaniche, utilizzo di materiale sano ottenuto su
substrato inerte.
Produzione delle zampe
La semina si esegue a marzo, raramente in giugno, in un terreno
sciolto e sabbioso dove è possibile una maggiore raccolta di zampe. I
semi vengono impiegati in ragioni 6-700 grammi per 100 metri quadrati di
semenzaio (un grammo di semente contiene 50 semi).
Si spargono in solchetti tracciati ala distanza di 30-35
centimetri e profondi 3-4 centimetri che, dopo la semina, vengono
coperti in modo da formare una "costa" esposta al sole; questo facilita
il riscaldamento del terreno, stimolando la germinazione del seme.
Il seme viene sottoposto a disinfezione, e pre-germinazione,
affidandolo poi al terreno appena appare l'apice del germinello. Se il
semenzaio è ben curato, prima con una buona preparazione del terreno,
poi con annaffiature, le zampe saranno pronte per l' impianto già nell'
autunno.
Concimazione
Come già detto, le esigenze nutritive dell' asparagiaia non sono
trascurabili, soprattutto per quanto riguarda l'azoto e il potassio.
Trattandosi di coltura poliennale, risultano molto importanti sia gli
apporti nutritivi di inizio coltura, sia quelli annuali. Con l' impianto
viene previsto l' interramento di letame, o di pollina.
La concimazione annuale va effettuata per metà prima della ripresa
vegetativa, e per metà al termine della raccolta dei turioni, dove sono
previsti apporti differenziati a seconda dello sviluppo delle piante.
Tecniche di produzione tradizionale
Dopo la piantagione bisogna avere molta cura che le piante
attuino una vigorosa vegetazione, intervenendo, se necessario, per
eliminare le erbe infestanti, gli attacchi di insetti e le eventuali
malattie delle piante con mezzi manuali, meccanici o chimici.
Il diserbo chimico si esegue con modalità e con formulati diversi a
seconda del materiale utilizzato per l'impianto e della fase in cui si
trova l' asparagiaia.
Se la stagione in cui ci si trova è asciutta, sia per la scarsità
di piogge, sia perché l' impianto è stato fatto su di un terreno
sciolto, sarà utile un intervento di irrigazione, in genere nel periodo
estivo, quando la raccolta è in via di completamento.
Al momento della levata delle piantine, sarà utile intervenire con concimazioni azotate o azoto-potassiche.
In caso di attacchi da parte di insetti, si deve intervenire tempestivamente con insetticidi adeguati.
Nel periodo autunno-inverno, si attua il taglio dei fusti
disseccati, lasciandone un piccolo pezzo, che servirà da segnale di
riconoscimento per capire dove è posta la fila di zampe, per non
danneggiarle con le successive lavorazioni, che saranno indispensabili,
oltre per l' eliminazione delle malerbe, anche per evitare fenomeni di
abbassamento di temperatura del suolo, o accumuli di umidità.
I fusti in precedenza tagliati vanno bruciati, per prevenire il pericolo di reinfezioni.
Contemporaneamente vengono distribuiti i concimi nelle quantità
programmate, coperti poi con uno strato di terra di 4-5 cm, proveniente
dal cumulo interfilare per un primo rincalzo delle zampe.
Durante il secondo anno vengono ripetute le stesse operazioni, e
le piante vengono lasciate sviluppare liberamente senza essere
sfruttate.
Alla fine del secondo ed inizio del terzo anno, le fosse vengono colmate.
Al terzo anno comincia lo sfruttamento dell' asparagiaia.
Se l' impianto è destinato alla produzione dell' asparago bianco,
le file vengono rincalzate in modo da favorire l'imbiancamento. Nel caso
dell' asparago verde il terreno viene lasciato in pari.
La prima raccolta dei turioni può essere effettuata nei mesi di
marzo e aprile, e nel primo anno si può raggiungere una sessantina di
giorni di produzione. Durante il periodo di raccolta si può rendere
necessaria una fresatura leggera; per l'eliminazione delle infestanti si
possono distribuire degli antigerminello o disseccanti (in questo caso
l'intervento dovrà essere eseguito prima della raccolta dei turioni).
Finito il periodo di raccolta, vengono eseguite una serie di cure
colturali (diserbo - chimico o meccanico, irrigazioni e concimazioni
azotate (distribuite in tutto il periodo estivo).
Queste operazioni hanno lo scopo di stimolare la ripresa
vegetativa, l'allungamento del rizoma, la formazione di nuovi gruppi di
gemme apicali, e di un nuovo fascio di radici ricche di sostanze di
riserva capaci, nella prossima stagione produttiva, di una abbondante
produzione di turioni.
Durante l'autunno-inverno si tagliano i fusti aerei ormai secchi, e
si procede fresando leggermente il terreno, facendo in modo di disfare
le prode ed provvedendo nel contempo all'interramento del concime.
Negli anni successivi le operazioni andranno ripetute con le stesse frequenze e modalità.
Prima dell' inizio della raccolta, si ripristinano le prode (se è
previsto dalla coltura in atto), si irrora e si interra il diserbante
(antigerminello). Queste operazioni vengono effettuate per l'intera
durata della coltura (circa 10-12 anni).
Tecniche di forzatura
La coltura forzata viene eseguita per la produzione di
particolari asparagi, i quali possiedono delle sfumature di colore (ne
sono un esempio gli asparagi di Albenga che hanno una sfumatura violacea
sul colore bianco dell' asparago).
Per attuare questa coltura viene impiegata una pacciamatura di
cascame di cotone che, bagnato con acqua, fermenta sviluppando del
calore, necessario per provocare il risveglio delle zampe e l'emissione
dei turioni.
Sull'asparagiaia di due anni, preparata con impianto molto denso e
con irrigazioni e concimazioni abbondanti, viene posto uno strato di
cascame di cotone. Lo strato di cascame si dovrà presentare con una
altezza di circa 25-30 cm, poi adeguatamente bagnato e pressato, a
seconda della temperatura che si desidera raggiungere.
Nel periodo più freddo e piovoso si può montare una serra mobile sopra l' asparagiaia precedentemente preparata.
Si inizia la bagnatura del cascame, affinché venga attuata la
fermentazione, si aumenta o si diminuisce la sua pressatura in modo da
raggiungere una temperatura di 18-20°C.
La raccolta viene effettuata appena i turioni spuntano in
superficie, così si presentano di colore bianco, o bianchi con sfumature
di viola all'apice.
Oggi è stato messo in atto un altro tipo di forzatura: il terreno
viene riscaldato grazie a dei tubi di materiale plastico, posti alla
stessa profondità delle zampe, e all'interno viene fatta circolare dell'
acqua a 30-40°C; viene inoltre realizzata la copertura con tunnel.
Una delle più importanti tecniche di forzatura è la pacciamatura
con film plastici, che riscaldano gli strati superficiali del terreno
favorendo così un' anticipata produzione.
La pacciamatura con film nero è utile anche per l' imbiancamento dei turioni
Raccolta, produzione e conservazione
La produzione di turioni varia moltissimo da regione a regione,
in funzione di vari fattori tra cui la varietà, il tipo di turione, ecc.
(da 30 a 140 q.li/ha).
La raccolta dei turioni è a scalare (giornalmente o a giorni
alterni) nella coltura ordinaria e si esegue manualmente, con l' uso di
un coltello a sgorbia, appena il turione è emerso per 10-12 cm o, nel
caso dell' asparago bianco, appena spunta dalla baulatura.
La raccolta meccanica può essere effettuata impiegando macchine
agevolatrici, che portano i raccoglitori e permettono loro di lavorare
seduti.
Esistono anche macchine per la raccolta integrale, che tagliano i
turioni ad una certa profondità, li sollevano e li convogliano su nastri
trasportatori, per poi scaricarli in appositi contenitori. Il prodotto
raccolto con questi macchinari è destinato soprattutto all' industria
conserviera, perché i turioni non si presentano con una forma ottimale.
Dopo la raccolta, i turioni vengono selezionati, dividendoli in
scarto, e commerciabili. Quelli commerciabili a sua volta vengono
suddivisi in classi, in funzione della lunghezza, del calibro, della
presentazione.
Una volta selezionati vengono legati in mazzi cilindrici uniformi,
del peso di 1-2 kg, e di 20 cm di lunghezza e poi lavati. Nella grande
produzione la selezione viene effettuata con degli appositi macchinari
selezionatori.
Il prodotto deperisce molto rapidamente e pertanto è
indispensabile abbassarne al più presto la temperatura per aumentarne la
conservabilità. A tale scopo si ricorre sempre più spesso
all'idrorefrigerazione, immergendo i turioni in acqua a 0,5-1°C.
Il prodotto può essere destinato sia al consumo fresco che
all'industria; in quest'ultimo caso può essere surgelato oppure
inscatolato e cotto a vapore.
Avversità atmosferiche
Molto dannose sono le basse temperature e le piogge, che
possono ritardare o bloccare la raccolta, con la perdita del prodotto.
E' molto importante inoltre mantenere la temperatura minima ottimale per
la crescita dei turioni durante il periodo di raccolta; le grandinate
non danno gravi problemi in primavera in quanto sono rare, mentre in
estate possono provocare danni sulla produzione dell' anno successivo.
Un altro fattore negativo è il vento,che può provocare,
specialmente nei terreni sabbiosi, danni per abrasione ai turioni in
quanto può esservi il trasporto di sabbia.
Virosi
I più diffusi in Italia sono: Virus del mosaico e Virus 1 e 2.
Micosi
- Rizoctonia: può infettare l'asparago sia in vivaio che in pieno campo;
- Fusariosi: questa malattia fungina si nota alla raccolta dei
turioni, perché si presentano in numero ridotto e con qualità pessime;
- Marciume basale: è determinato da varie specie del genere Phytophthora;
- Stemfiliosi o Bruciatura estiva: provoca ingiallimento della
pianta, con successivo imbrunimento e disseccamento, tanto da sembrare
bruciate;
- Ruggine: si manifesta con macchie ovali, allungate, giallastre
che compaiono in primavera. In estate sulle foglie e sui rami si
ritrovano i sintomi più comuni, e cioè delle pustole con masse
polverulente, rossastre.
Le infezioni di ruggine possono produrre danni molto gravi che
consistono nel disseccamento parziale o totale delle parti aeree della
pianta, con diminuzione della vegetazione e con perdita di vitalità
delle zampe.
Parassiti animali
Gli attacchi di insetti non sono molto sentiti in questa
coltura, ma quelli più importanti e quindi da tenere sotto controllo
sono: Afidi e Mosca dell'asparago. L'attacco dei primi provoca una
malformazione strutturale della pianta, e cioè internodi ravvicinati,
aspetto cespugioso; la Mosca dell'asparago è un' insetto presente da
fine di aprile a giugno, che depone le uova tra i tessuti alla base
delle squame dei turioni. Le larve scavano delle gallerie nel fusto,
fino a che non si mutano in pupe. Svernano all' interno del fusto fino
alla primavera successiva. I turioni infestati arrestano lo sviluppo, ed
appaiono deformi e secchi.