sabato 31 ottobre 2015

Cotone

 Cotone - Gossypium spp.

Atlante delle coltivazioni erbacee - Piante industriali


Classe: Dicotyledones
Sottoclasse Dialypetaleae
Ordine: Columniferae
Famiglia: Malvaceae
Tribù: Gossypieae
Genere: Gossypium

Francese: coton; Inglese: cotton; Spagnolo: algodón; Tedesco: Baumwolle.

Origine e diffusione

Cotone - Gossypium hirsutum L.Il Cotone è una pianta coltura da fibre tessili, coltivata per i lunghi peli che accompagnano i semi e che costituiscono la bambagia. Le specie di cotone coltivate sono diverse e ognuna presenta un areale di origine più o meno noto. L'nizio della sua coltivazione risale alla preistoria.
E' la più importante pianta tessile al mondo, ed è presente in tutte le aree geografiche; i maggiori produttori sono Cina, Stati Uniti, India, Pakistan. In Europa viene coltivata in Grecia e Spagna; un tempo veniva coltivata anche in Sicilia, oggi è praticamente scomparsa.
Le specie di cotone attualmente coltivate comprendono i cotoni diploidi Gossypium arboreum L. e Gossypium herbaceum L., e i cotoni tetraploidi Gossypium hirsutum L. e Gossypium barbadense L..


Caratteri botanici


Gossypium arboreum L.
E' una pianta arbustiva, alta fino a due metri, variabile dal punto di vista morfologico, con fusto più o meno peloso e provvisto di ghiandole. Le foglie sono palmate con 3-7 lobi ovati o lanceolati, con poche o nessuna ghiandola nettarifera. I fiori e i frutti sono portati da infiorescenze simpodiali, inseriti su peduncoli lunghi fino a 6 cm; i petali sono di solito gialli, in genere con una macchia porpora basale. Ogni capsula è triloculare, raramente a quattro loculi, e in ogni loculo ci sono fino a 17 semi che portano fibre di colore bianche o marroni, lunghe fino a 2,5 cm.

Gossypium barbadense L.
E' una pianta arbustiva, a volte arborescente, alta fino a tre metri, con fusto da glabro a pubescente, in genere provvisto di ghiandole. Le foglie sono palmate, formate da 3-7 lobi, provviste di nettari. I fiori, posti su peduncoli lunghi fino a 4 cm, sono provvisti di ghiandole, con petali di solito gialli, con macchie rosse alla base. Le capsule, triloculari, a volte tetraloculari, sono glabre e allungate e contengono 5-8 semi liberi o o fusi, con fibre bianche lunghe oltre 3 cm.
Cotone - Gossypium barbadense L.
Gossypium herbaceum L.
E' una pianta arbustiva alta fino a 1,5 metri; il fusto è in genere peloso e provvisto di ghiandole. Le foglie sono leggermente palmate, formate da 3-5 lobi, con scarsi nettari. I fiori, con peduncoli lunghi fino a 3 cm, hanno colore giallo con macchie basali purpuree, con poche o privi di ghiandole. Le capsule tri-tetraloculari, contengono fino a 11 semi che portano fibre corte (meno di 2,5 cm).

Gossypium hirsutum L.
E' una pianta arbustiva alta anche più di due metri, ramificata, con rami più o meno pubescenti e con ghiandole sparse. Le foglie presentano lunghi piccioli e sono formate da 3-5 lobi poco definiti. I fiori sono di color crema o giallo pallido, provvisti o meno di una macchia scura alla base. Le capusule sono glabre, tetraloculari, a volte pentaloculari, contenenti 5-11 semi per loculo; le fibre sono bianche o rosso scure, di media lunghezza (2,5-3 cm).
Il ciclo è abbastanza lungo e viene distinto in quattro fasi: germinazione, dall'emergenza alla comparsa dei bottoni fiorali, dalla fioritura all'inizio della deiscenza delle capsule, dall'inizio della deiscenza delle capsule alla completa maturazione.


Esigenze ambientali

Pianta tipica dei climi caldi, il cotone necessita di temperature medie piuttosto elevate. Le zone in Italia in cui tale pianta potrebbe essere coltivata presentano precipitazioni non adeguate. Necessita di piogge frequenti durante la fase vegetativa e di un periodo di siccità durante la maturazione delle capsule.
La luminosità deve essere molto elevata. Si adatta a vari tipi di terreno, eccetto quelli compatti, con ristagni d'acqua o troppo ricchi di sostanza organica. Resiste bene in terreni molto salini.
Dal punto di vista nutritivo è una coltura poco esigente.
Una sola varietà italiana, la "Gela", è iscritta nel Registro delle varietà.

Tecnica colturale

Il cotone è considerato una pianta da rinnovo. L'aratura (a 40-45 cm) viene effettuata prima dell'inverno e viene seguita da una o due erpicature; prima della semina può essere effettuata una leggera erpicatura per eliminare le eventuali erbe infestanti.
La semina viene eseguita con seminatrici pneumatiche, a file distanti circa un metro e con distanza lungo la fila di 8-12 cm, a una profondità di 8-12 cm. Il numero di piante a metro quadrato è pari a 12,5 e si impiegano 15-20 kg ad ettaro di seme. Consigliata la concia del seme impiegando fungicidi e insetticidi.
Modesti gli apporti di elementi nutritivi: in coltura asciutta, 120 kg/ha di N, 140 kg/ha di fosforo e 100 kg/ha di potassio, distribuiti tutti in presemina; nel caso di coltura irrigua, la quantità di N distribuita in presemina può essere ridotta a 70 kg/ha, con successiva concimazione, 2-3 settimane prima dell'inizio della fioritura, con circa 50 kg di azoto nitrico.
Il cotone è molto esigente i acqua in occasione della germinazione e 2-3 settimane prima dell'inizio della fioritura. La competizione delle infestanti è da temere soprattutto nelle prime fasi del ciclo; il controllo viene fatto con scerbatura meccanica o chimica.

Raccolta e utilizzazione

La raccolta (in Italia) si fa tra settembre e ottobre in più riprese (3-4), a mano. Nella grande coltura la raccolta è stata meccanizzata. La completa deiscenza delle capsule e la perfetta secchezza dei segmenti del pericarpio sono i principali caratteri i quali indicano che la fibra è matura e può essere quindi raccolta.
Le rese in fibra sono molto variabili (dai 20 ai 60 quintali ad ettaro). La produzione principale è la fibra (impiegata nell'industria tessile); i parametri qualitativi sono la lunghezza, il colore, il carattere e l'uniformità.
Dai semi si estrae un olio impiegato per usi alimentari e nell'industria dei saponi; la resa in olio varia dal 15 al 24% nei semi non decorticati. Il panello di cotone viene impiegato nell'alimentazione zootecnica, ad esclusione dei monogastrici. Gli involucri dei semi, le capsule e parte degli steli (borre o linters) che residuano dalla lavorazione delle capsule vengono impiegati nella fabbricazione delle nitrocellulose per vernici o splosivi. Con i linters si possono produrre i cotoni idrofili, ovatte e imbottiture. Le bucce dei semi che residuano dalla decorticazione vengono impiegate per produrre cellulosa, pentosani, lignine, alimenti zootecnici e come concime organico.

Avversità e parassiti
Le principali avversità climatiche sono dovute alla temperatura e alla carenza di acqua.
Tra le batteriosi, la più dannosa è la maculatura angolare (Xanthomonas malvacearum (E.F.S.) Dows.).
Tra le micosi, la fusariosi (Fusarium vasinfectum Atk.), il marciume radicale (Phymatotrichum omnivorum (Shear) Dug.), l'antracnosi (Glomerella gossypii (Southw.) Edg.), Rhizoctonia solani Kuehn.
I parassiti animali più dannosi sono gli insetti (Thrips tabaci Lind., Aphis gossypii Glov., Adelphocoris rapidus Say., Agrotis segetis Hb, Platyedra gossypiella Saund.) che vengono controllati dai comuni insetticidi utilizzati anche su altre colture.

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