E' necessario che il terreno destinato alle colture orticole sia ben riparato dai venti freddi ed esposto al sole, e vi deve essere anche la possibilità di avere a disposizione acqua sufficiente per le annaffiature. La forma dell'orto di solito è rettangolare, ben delineata; il terreno è distaccato dalla parte destinata alla coltivazione di fiori e suddiviso in quadrati o rettangoli in ognuno dei quali vengono coltivati ortaggi diversi.
I primi lavori da compiere sono i più duri e sgradevoli, quelli che molto spesso tolgono il desiderio di continuare.Non bsogna perdersi di coraggio, e per tutti i consigli più urgenti basta rivolgersi al Consorzio Agrario.
Per prima cosa bisogna sgombrare il terreno da tutti i detriti. Munitevi di una carriola, di sacchi per la raccolta delle immondizie, di un badile e di un paio di guanti. A poco a poco togliete i pezzi di mattone, di pietra, i sassi e i calcinacci e ripulite la terra. Solamente quando il terreno sarà ripulito potrete esaminarne la qualità prendendo le necessarie decisioni per renderlo fertile e coltivabile. Non tutti i terreni presentano le stesse qualità e caratteristiche: bisogna tenere conto del clima, della località in cui è situato, dell'esposizione al sole. A volte il terreno è secco e tr
attiene tutta l'acqua piovana o da annaffiamento, a volte invece respinge l'acqua.
Abbiamo così:
- il terreno forte e argilloso, che contiene una buona percentuale di argilla e si presenta duro, compatto, permeabile;
- il terreno forte e argillo-calcareo, in cui vi è una percentuale di calcare;
- il terreno forte argillo-siliceo, che oltre all'argilla e al calcare contiene anche una percentuale di sabbia;
- il terreno leggero, sabbioso, friabile, mobile, molto permeabile nel quale la vegetazione può essere molto attiva, ma difficile da coltivare perchè tutti gli elementi ad esso aggiunti (concimi e le stesse sementi) possono essere facilmente spazzati via dall'acqua piovana o dall'annaffiamento.
Ecco dunque la necessità di correggere la qualità della terra con l'aggiunta di quegli elementi che mancano perchè sia possibile la seminagione e la coltivazione. Elementi che potrebbero essere, per esempio, la sabbia o l'argilla, se il terreno ne contiene in quantità insufficiente.
Il terriccio che si trova nei boschi, e che è il risultato della decomposizione di tutti gli elementi naturali è già maturo ed è ideale per la correzione di un terreno. Al terriccio dei boschi si può aggiungere anche lo stallico o letame di stalla. Quando il terriccio deriva dalla decomposizione di letame o stallico, di chiama dolce; quando invece è composto di residui vegetali, come ad esempio foglie secche, radici, erbe, frutti marciti, si chiama acido. Il terriccio, perchè sia veramente efficace e utile e non danneggi la terra, deve essere maturo: in esso, cioè le sostanze conenute devono essere perfettamente decomposte.
Per avere un terriccio d bosco perfetto si possono ammucchiare in un angolo dell'orto foglie, erbe, frutta. Proteggete il mcchio con un tetto di lamiera o di materiale plastico, rivoltatelo ogni tanto perchè prenda aria e perchè la decomposizione sia facilitata. Inumiditelo con l'acqua e rivoltate. In questo modo la decomposizione avviene contemporaneamente in ogni strato del mucchio.
Se abitate in un luogo in cui si trovano facilmente eriche, felci e ginestre, il terriccio che si può ottenere con questi elementi è quello che ci vuole per correggere il terreno povero di argilla. Anche in questo caso dovete amucchiare in un angolo del vostro orto eriche, felci e ginestre che avrete raccolto. Aggiungete al mucchio qualche badilata di terra, inumidite tutto se necessario e se da tempo non piove, lasciate riposare il mucchio per un paio di settimane. A cominciare da questo momento rivoltate tutto ogni 6-7 settimane. Il terriccio sarà pronto quando si presenterà sfatto e omogeneo.
Per ogni tipo di terreno si possono impiegare anche il terriccio di castagno (di colore rossiccio, leggero e soffice che si rintraccia all'interno dei tronchi delle piante di castagno morte) oppure torba. La torba è di colore bruno, leggerissima, molto simil alla corteccia di molti alberi. La si rintraccia nei terreni situati presso corsi d'acqua e stagni, ed è il risultato della naturale decomposizione che si verifica quando i detriti rimangono a lungo sui terreni umidi. La torba si frantuma facilmente e si mescol alla terra senza alcuna difficoltà amalgamandovisi perfettamente e arricchendola.
Ecco poi lo stagno che è un muschio rintracciabile nei terreni paludosi o molto umidi. Lo si dovrebbe usare fresco; contenendo però sempre uova e larve di insetti, è meglio astenersi dall'adoperarlo se non si è molto pratici. In teoria lo stagno è un ottimo correttivo della terra, ma in pratica, appunto per la presenza di larve e uova, può rivelarsi alla fine un danno anzichè un aiuto.
Il terriccio universale, invece, rappresenta l'ideale per chi vuole coltivare verdura o fiori. Se vi è possibile procurarvi terriccio di bosco, terriccio di castagno, torba e stallatico, preparate in un angolo dell'orto un tetto di protezione che potete ottenere con una lamiera, o con un canniccio tenuto alto dal terreno con quattro paletti. Sotto questo tetto stendete uno strato di ognuno degli elementi enumerati, e poi fate altri strati. Lasciate riposare per una settimana, quindi cominciate a rivoltare con un forcone. Lasciate a riposare ancora per qalche settimana e rimescolate ancora finchè non otterrete un terriccio omogeneo e maturo che potrete mescolare alla terra da coltivare.
Ci sono però due inconvenienti: l'odore non è gradevole; e i mille insetti, cui dà vita il terriccio in formazione potrebbero poi costituire un pericolo per le future colture. Per questo problema esisteno però in commercio disinfettanti che mescolati al terriccio distruggono larve, uova, insetti.
Nessun commento:
Posta un commento