Partendo dal Cantico dei Cantici (testo contenuto della Bibbia ebraica e cristiana), passando per i mkti dell'Età classica narrati da Ovidio (poeta romano del I secolo a.C.) e Plinio il Vecchio (scrittore e naturalisra romano del I secolo d.C.), fino ad arrivare alle Nature Morte della pittura dela Manierismo (corrente artistica del XVI secolo) e del Barocco (movimento culturale del XVII secolo e dei primi decenni del XVIII), innumrevoli sono stati i significati attribuiti ai fiori e ai frutti: religiosi, morali, spirituali, terreni, araldici, geografici... Addentriamoci quindi in questo mondo fantastico.
IL SIGNIFICATO DEI FIORI
I fiori sono sicuramente tra i soggetti maggiorente rappresentati nella pittura, ma sono anche oggetto di numerose pagine letterarie. Sin dai tempi antichi, l'immagine del fiore è associata al concetto della bellezza, ma anch di una vita breve ed effimera, destinata a deperire in breve tempo. Quest'ultimo è il tema dominante delle celebri Nature Morte, che raffigurando splendide composizioni floreali, dove fiori meravigliosi figurano accanto ad altri che stanno per appassire, simboleggiano la caducità della vita dell'uomo. Ma il fiore è anche simbolo di speranza: da esso si sviluppa infatti il frutto, che efoca la rinascita. Il fiore è simbolo del nuovo giorno, della primavera ed è, grazie al profumo da esso amanato, un attributo nella raffiugurazione del senso dell'olfatto.
Il TULIPANO, soggetto molto frequente della pittura fiamminga (le Fiandre sono una regione del Belgio) del Seicento, data la sua ricercata bellezza, è simbolo della vanita delle cose terrene: è infatti in pittura spesso rappresentato mentre i suoi petali colorati stanno per cadere.

Secondo i miti classici Gicinto era il nome di un amico del dio Apollo: colpito a morte in modo accidentale, venne trasformato da Apollo in un bellissimo fiore. Pur essendo questo episodio legato a una connotazione funeraria, il GIACINTO è simbolo anche si prudenza e saggezza, dato che Apollo nel mondo classico è dio della sapienza.
Il CICLAMINO, ritenuto un simbolo di fertilità, secondo lo storico latino Plinio il Vecchio rendeva immuni da malefici o eveni nefasti i luoghi nei quali veniva puntato.
Per il profumo o la delicatezza dei suoi fiori, il GELSOMINO è stato spesso considerato un fiore del Paradiso, simbolo di amore divino. Poichè fiorisce generalmente in maggio, mese dedicato alla Vergine Maria, il fiore del gelsomino evoca con il suo candore bianco il candore e la purezza della Madonna.
Il FIORDALISO, crescendo spesso nei campi di grano, è simbolo di Gesù, in quanto il campo di grano rimanda al pane dell'Eucarestia. Per il suo colore azzuro rimanda al cielo e quindi al Paradiso, assumendo così un ulteriore significato spirituale.
Il GIRASOLE, volgendosi sempre verso il corso del sole, ha assunto il significato di devozione incondizionata.
L'ANEMONE, il cui nome deriva dal greco, e significa vento, simboleggia invece una vita breve ed effimera, che appassisce in breve tempo.
L'AQUILEGIA, a causa della particolare conformazione dei suoi petali, simboleggia la colomba dello Spirito Santo.
Il GAROFANO, secondo invece una tradizione nordica, è simbolo del matrimonio o di una promessa d'amore.
Il PAPAVERO è un attributo di tutte le divinità legate al sonno e ai aogni; di conseguenza evoca anche l'idea della notte, del sonno eterno e quindi della morte. Secondo la dottrina cristiana il rosso intenso del papavero rimanda anche alla passione di Gesù.
Terminiamo la rassegna sui fiori parlando della regina dei giardini: la ROSA. Simbolo d'amore, nell'antichità la rosa era un fiore sacro a Venere. Per la presenza delle spine, rimanda però anache al tormento di Gesù durante la Passione. E' anche un attributo di Maria, "Rosa senza spine", perchè non toccata dal peccato originale.



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