Il pesco è un albero da frutto del genere
prunus, lo stesso del ciliegio. Specie arborea dalla lunga tradizione,
il pesco di distingue per il suo portamento, per la chioma, per la
bellezza dei suoi fiori e per il gusto dei suoi tipici frutti estivi:
le pesche. Questo albero può anche essere coltivato in giardino a scopo
ornamentale. In tal caso si potranno ammirare i suoi stupendi fiori
primaverili e si potranno anche assaggiare i suoi deliziosi frutti
estivi. Come tutti gli alberi da frutto, anche il pesco necessita di
adeguati interventi di potatura. La potatura del pesco
ha gli stessi obiettivi di quella praticata su altri alberi da frutto:
stimolare la fioritura e la fruttificazione, contenere la chioma
dell’albero e stabilire la forma della pianta giovane. Negli interventi
di potatura del pesco si devono usare gli attrezzi tipici per
potare, ovvero attrezzi dalla lama ben affilata e in grado di eseguire
tagli netti e precisi.
Gli attrezzi per potare il pesco
sono gli stessi di quelli utilizzati per le altre piante, ovvero
segaccio, aste telescopiche, forbici, troncarami e svettatore. Se
l’albero è di notevoli dimensioni, si possono usare anche motoseghe.
Gli attrezzi a motore vengono frequentemente utilizzati nelle potature
agricole di produzione, dove viene tagliato un elevato numero di alberi.
Gli attrezzi scelti per potare il pesco ( in caso di un
piccolo albero si possono scegliere segacci e forbici) devono essere
adeguatamente puliti e disinfettati prima e dopo l’uso. Nelle lame,
infatti, si tendono ad accumulare le resine emesse durante i tagli della
potatura precedente. Queste resine possono contenere funghi, virus e
batteri in grado di infettare e di danneggiare l’albero di pesco. Per
maggiore sicurezza, occorre disinfettare anche i guanti di potatura e i
foderi dove riporre gli attrezzi una volta che si è smesso di usarli.
Nella scelta degli attrezzi di potatura del pesco bisogna puntare a
quelli con le lame dritte e ben affilate. Le lame molto appuntite e
affilate consentono, infatti, di praticare tagli netti e decisi e di non
lasciare sull’albero troppe ferite o sfilacciature.
La potatura del pesco comprende due diverse tipologie di intervento:
quello di formazione e quello di produzione. Il primo si pratica nei
primi anni di vita dell’albero, dal primo al quarto anno. Il suo
obiettivo è determinare la forma che l’arbusto dovrà avere una volta che
sarà giunto alla completa maturazione. Nel primo anno di vita
dell’albero si procede a tagliare il tronco di netto. Nel secondo anno
si lasciano due rami lunghi al massimo trentacinque centimetri. Nel
terzo anno, su ogni ramo lasciato nell’anno precedente, si lasciano
altri due rami sempre della stessa lunghezza e così via fino alla
potatura dell’ultimo anno di formazione, cioè del quarto o al massimo
del quinto. Nella fase adulta, grazie alla precedente potatura di
formazione, il pesco avrà raggiunto il portamento e la forma desiderata.
In questa fase si potrà praticare la potatura di produzione, che ha lo
scopo di stimolare la fioritura e lo sviluppo del frutti. La potatura di
produzione, detta anche di mantenimento, prevede due fasi: una
invernale e una estiva. In inverno si procede a tagliare i rami
dell’anno perché il pesco fruttifica su quelli del secondo anno, mentre
in estate si procede a sfoltire la chioma per consentire una maggiore
penetrazione della luce tra i rami. Luce e ossigeno stimolano le
funzioni vegetative della pianta favorendo la fioritura e lo sviluppo
dei frutti. La potatura del pesco serve anche a contenere la forma della
chioma e la sua crescita disordinata o eccessiva. Durante i tagli
invernali bisogna fare attenzione a riconoscere i rami fertili, in modo
da lasciarli sul ramo e preservare la futura produzione estiva. Per non
sbagliare, è meglio scegliere giornate invernali senza nebbia o scarse
condizioni di visibilità.
Come
detto al paragrafo precedente, sul pesco si praticano due differenti
potature di produzione: una invernale, detta anche potatura “secca” e
una estiva, detta anche potatura “verde”. Il fatto che gli interventi
siano previsti entro delle stagioni ben precise non vuol dire che
possano essere effettuati in qualsiasi mese dell’inverno o dell’estate.
La potatura invernale va effettuata, entro febbraio, nelle zone a clima
temperato; mentre, nelle zone in cui si prevedono forti gelate , è
meglio anticipare l’intervento a novembre. La potatura estiva va
effettuata a luglio e consiste essenzialmente nella sfoltitura della
chioma. Un albero di pesco con una chioma ordinata non è solo bello
esteticamente, ma è anche in grado di far penetrare più luce all’interno
dei rami e più ossigeno. Aria e luce solare consentono all’albero di
compiere meglio le funzioni fotosintetiche e di assimilare più
facilmente i nutrienti del terreno. Ricordiamo che la potatura del
pesco, per essere davvero efficace, richiede abilità e attenzione. In
caso di difficoltà o incertezza negli tagli, può essere utile rivolgersi
a una ditta specializzata in potatura e interventi sulle piante da
frutto.
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