venerdì 25 marzo 2016

Potatura del Pesco

Il pesco è un albero da frutto del genere prunus, lo stesso del ciliegio. Specie arborea dalla lunga tradizione, il pesco di distingue per il suo portamento, per la chioma, per la bellezza dei suoi fiori e per il gusto dei suoi tipici frutti estivi: le pesche. Questo albero può anche essere coltivato in giardino a scopo ornamentale. In tal caso si potranno ammirare i suoi stupendi fiori primaverili e si potranno anche assaggiare i suoi deliziosi frutti estivi. Come tutti gli alberi da frutto, anche il pesco necessita di adeguati interventi di potatura. La potatura del pesco ha gli stessi obiettivi di quella praticata su altri alberi da frutto: stimolare la fioritura e la fruttificazione, contenere la chioma dell’albero e stabilire la forma della pianta giovane. Negli interventi di potatura del pesco si devono usare gli attrezzi tipici per potare, ovvero attrezzi dalla lama ben affilata e in grado di eseguire tagli netti e precisi.
 

potaturapesco1_zps2c937315Gli attrezzi per potare il pesco sono gli stessi di quelli utilizzati per le altre piante, ovvero segaccio, aste telescopiche, forbici, troncarami e svettatore. Se l’albero è di notevoli dimensioni, si possono usare anche motoseghe. Gli attrezzi a motore vengono frequentemente utilizzati nelle potature agricole di produzione, dove viene tagliato un elevato numero di alberi. Gli attrezzi scelti per potare il pesco ( in caso di un piccolo albero si possono scegliere segacci e forbici) devono essere adeguatamente puliti e disinfettati prima e dopo l’uso. Nelle lame, infatti, si tendono ad accumulare le resine emesse durante i tagli della potatura precedente. Queste resine possono contenere funghi, virus e batteri in grado di infettare e di danneggiare l’albero di pesco. Per maggiore sicurezza, occorre disinfettare anche i guanti di potatura e i foderi dove riporre gli attrezzi una volta che si è smesso di usarli. Nella scelta degli attrezzi di potatura del pesco bisogna puntare a quelli con le lame dritte e ben affilate. Le lame molto appuntite e affilate consentono, infatti, di praticare tagli netti e decisi e di non lasciare sull’albero troppe ferite o sfilacciature.  
 
La potatura del pesco comprende due diverse tipologie di intervento: quello di formazione e quello di produzione. Il primo si pratica nei primi anni di vita dell’albero, dal primo al quarto anno. Il suo obiettivo è determinare la forma che l’arbusto dovrà avere una volta che sarà giunto alla completa maturazione. Nel primo anno di vita dell’albero si procede a tagliare il tronco di netto. Nel secondo anno si lasciano due rami lunghi al massimo trentacinque centimetri. Nel terzo anno, su ogni ramo lasciato nell’anno precedente, si lasciano altri due rami sempre della stessa lunghezza e così via fino alla potatura dell’ultimo anno di formazione, cioè del quarto o al massimo del quinto. Nella fase adulta, grazie alla precedente potatura di formazione, il pesco avrà raggiunto il portamento e la forma desiderata. In questa fase si potrà praticare la potatura di produzione, che ha lo scopo di stimolare la fioritura e lo sviluppo del frutti. La potatura di produzione, detta anche di mantenimento, prevede due fasi: una invernale e una estiva. In inverno si procede a tagliare i rami dell’anno perché il pesco fruttifica su quelli del secondo anno, mentre in estate si procede a sfoltire la chioma per consentire una maggiore penetrazione della luce tra i rami. Luce e ossigeno stimolano le funzioni vegetative della pianta favorendo la fioritura e lo sviluppo dei frutti. La potatura del pesco serve anche a contenere la forma della chioma e la sua crescita disordinata o eccessiva. Durante i tagli invernali bisogna fare attenzione a riconoscere i rami fertili, in modo da lasciarli sul ramo e preservare la futura produzione estiva. Per non sbagliare, è meglio scegliere giornate invernali senza nebbia o scarse condizioni di visibilità. 

Come detto al paragrafo precedente, sul pesco si praticano due differenti potature di produzione: una invernale, detta anche potatura “secca” e una estiva, detta anche potatura “verde”. Il fatto che gli interventi siano previsti entro delle stagioni ben precise non vuol dire che possano essere effettuati in qualsiasi mese dell’inverno o dell’estate. La potatura invernale va effettuata, entro febbraio, nelle zone a clima temperato; mentre, nelle zone in cui si prevedono forti gelate , è meglio anticipare l’intervento a novembre. La potatura estiva va effettuata a luglio e consiste essenzialmente nella sfoltitura della chioma. Un albero di pesco con una chioma ordinata non è solo bello esteticamente, ma è anche in grado di far penetrare più luce all’interno dei rami e più ossigeno. Aria e luce solare consentono all’albero di compiere meglio le funzioni fotosintetiche e di assimilare più facilmente i nutrienti del terreno. Ricordiamo che la potatura del pesco, per essere davvero efficace, richiede abilità e attenzione. In caso di difficoltà o incertezza negli tagli, può essere utile rivolgersi a una ditta specializzata in potatura e interventi sulle piante da frutto.

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